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U vastuni di Don Vito u cunigghiu

Opera unica

180,00

L'artista descrive l'opera

“Chissu, cari amici miei, è U vastuni di Don Vito u cunigghiu, accussì muntuato picchi eppi 12 figghi!” (Questo, cari amici miei, è il bastone di Don Vito il coniglio, così detto perché ha avuto 12 figli!). I miei amati bastoni vengono decorati con scene tipiche del carretto siciliano e con frutti, fiori, colori e bellezze varie della nostra meravigliosa Sicilia bellissima! Sono in legno di ulivo selvatico (agghiastru in siciliano), raccolto e lavorato dalle mie mani, nelle nostre campagne, tra il profumo dei nostri fiori ed il cielo della nostra terra.

Dettagli e dimensioni

Materiali: Legno
Dimensioni (cm): Altezza 120, Larghezza 2, Profondità 2
Creato manualmente in Sicilia

L'opera nella cultura siciliana

A cura della Governance di Sicilian Artisan Foundation

Le origini del bastone siciliano rimangono avvolte nel mistero in una fascia che và dal 1200 al 1600. Il bastone veniva utilizzato dai pastori sia come sostegno che come arma di difesa dai lupi. Successivamente usato durante la dominazione spagnola come arma offensiva (utilizzata nelle cumarche, cioè nelle province). Realizzato in legno di ulivo selvaggio (agghiastru in siciliano) e di mandorlo amaro (raramente in legno di “minicucco”, cioè bagolaro dell’Etna). Il ramo viene raccolto durante l’inverno, nel periodo che va da dicembre a febbraio, quando l’albero “sta dummennu”, per evitare la fioritura; ciò condiziona positivamente la resa. È importante anche la fase lunare, viene raccolto durante la luna calante. Il trattamento del ramo è esclusivamente naturale con olio di oliva (no impregnanti sintetici).

 (photo) Sicilian fisherman, 1800

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U vastuni di Don Vito u cunigghiu

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