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U cavaddu ri oru

Quadri Mattone di terracotta

210,00

L'artista descrive l'opera

U cavaddu ri oru (Il cavallo di oro, in italiano) o di denari, rappresenta un portatore di notizie, un rivale in amore, un concorrente. L’opera consiste in un mattone di terracotta maiolicato 15 x 30 cm, inserito in una cornice in legno a sua volta decorata con trine in tessuto e borchie in metallo. Il retro del quadro è rifinito con carta da parati che può variare dalla foto. Realizzata e decorata interamente a mano, eventuali piccole imperfezioni o irregolarità le conferiscono pregio e unicità riconducibili ai tradizionali metodi di lavorazione artigianale.

Dettagli e dimensioni

Dimensioni (cm): Altezza 36, Larghezza 21, Profondità 2.50
Peso (kg): 1.9
Creato manualmente in Sicilia

L'opera nella cultura siciliana

A cura della Governance di Sicilian Artisan Foundation

Le carte siciliane discendono dai Tarocchi. In ogni mazzo si incontrano numeri, colori e figure che non sono mai lasciate al caso, ricollegandosi a un’antica tradizione che ha percorso secoli di storia e di costume. “Tombola!”, “ Scopa!”, “Briscola!”, “Vacci lisciu!”, “ Ti vitti!”, “Sto!”, ecc, sono alcune esclamazioni legate ai giochi delle carte in Sicilia ma che permeano e caratterizzano la vita quotidiana dei siciliani. Dalla Spagna, grazie all’influenza araba, le carte da gioco arrivano in Sicilia nel XIV secolo e da subito il gioco delle carte si radica in modo molto profondo diventando un elemento significativo dell’identità culturale dell’isola. Un mazzo di carte diventa cosi un pezzo di storia racchiudendo in sé cultura e tradizione. I semi e le figure spesso s’ispirano all’epopea medievale dei Paladini di Francia, rappresentata in Siiclia dall’Opera dei Pupi. L’otto, il nove e il dieci infatti sono rappresentati come la donna, il cavaliere e il re. Il re veste abiti che richiamano l’epoca Carolingia, mentre il cavaliere sembra cavalchi un asino non un cavallo. Questo perché, secondo la tradizione islamica e cristiana, l’asino rappresenta la cavalcatura dei giusti e degli umili. Infatti lo Sceicco, (da cui il nome “sceccu”) entrò con umiltà nella città Santa di Medina a dorso di un asino. Mentre per i cristiani rappresenta l’entrata di Gesù a Gerusalemme. Il fante o la donna, è rappresentato nei modi dolci e delicati, come quelle di una donna, ma si presenta spesso sotto le vesti maschili. Tutte le 40 carte del mazzo siciliano hanno significati e interpretazioni che l’esoterismo attribuisce loro.

(photo) Sicilian and his horse, 1979

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U cavaddu ri oru

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