Sant’Agata
€260,00
L'artista descrive l'opera
Quanto è bella, commovente e in qualche maniera ancora attuale la storia di Sant’Agata, della donna prima che della martire. Stola o elemento di arredo, scegli tu come farla vivere. Come stola la indossi, come pannello decorativo, la si porta da un corniciaio per farla intelaiare e creare il tuo pannello decorativo. La peculiarità, dei tessuti dipinti a Batik è che il dritto e il rovescio sono uguali. Seta pura dipinta a mano con tecnica Batik, colori eco friendly indelebili all’acqua e alla luce. Lavare a secco.
Dettagli e dimensioni
Spedizioni e resi
L'opera nella cultura siciliana
La coltivazione dei bachi di seta in Sicilia, ovvero dell’albero di gelso, ha origini antichissime in Sicilia, risalente addirittura al periodo arabo (IX secolo). Fu una delle attività piu redditizie per la Sicilia, addirittura fece concorrenza alla produzione cinese e diede vita ad uno stile proprio: “la seta alla siciliana”. Essa vide il suo apice verzo il 1600 con Messina che divenne una delle capitali mondiali per la produzione della seta, che veniva utilizzata soprattutto per la produzione di abiti preziosi, velluti e tessuti utilizzati per i paramenti sacri. Famiglie, monaci e monache erano intenti alla coltivazione del baco che produceva la preziosa seta. Se ne ricavavano matasse che venivano spesso colorate (per esempio il colore porpora era molto richiesto dai ricchi) ed esportate attraverso Galee che partivano dallo Stretto di Messina. Lentamente questa attività decadde, fino a scomparire del tutto nel dopoguerra.
Sant’Agata è la patrona della città di Catania. La sua festa, che si svolge dal 3 al 5 Febbraio, è una delle piu pittoresche al mondo. Agata nacque nel III secolo, quando il mondo cristiano era sul punto di scalzare quello pagano. La bella giovane fu vittima delle attenzioni del governatore di Catania Quinziano ed al suo rifiuto fu martirizzata ed uccisa (5 Febbraio 251). Da allora divenne un’eroina sia per i cristiani che per i pagani. I cannalori, carri in legno con un grosso cero al centro che rappresentano le corporazioni delle arti e dei mestieri della città, vengono portati a spalla con una classica andatura danzante che ne permette un piu facile spostamento. Girano per tutte le vie della città al grido: “Tutti, devoti tutti! Viva Sant’Aita”
(photo) Sant’Agata feast with the candelore, in 1915