I fichidindia
€145,00
L'artista descrive l'opera
Mi sono ispirata alle coffe, queste antiche borse dei contadini siciliani. Perline, canutiglia, paillettes, disco centrale in tela dipinto in acrilico, inserti in cristallo. Retro in pelle. Spilla realizzata con la tecnica del ricamo a perline. Interamente cucita a mano.
Dettagli e dimensioni
L'opera nella cultura siciliana
La coffa siciliana è una cesta realizzata con l’intreccio della curina, il cuore della palma nana. Essa veniva usata per mettere la biada o crusca da dare al cavallo o all’asino, in questo caso si legava dai manici alla testa dell’animale. La coffa veniva usata anche dai contadini per la semina, mentre quella più grande, chiamata zimmili, veniva usata per trasportare il raccolto della giornata, o la legna da portare a casa, o addirittura vi si metteva dentro il bambino piccolo per tenerlo a caldo. Questo oggetto ci riporta verso metà del 1300 quando a regnare in Sicilia c’erano gli Aragonesi. Un certo Guglielmo Buccheri, un’eremita poi beatificato, era detto cuffitedda perché usava portare la coffa a tracolla. Oggi la coffa è diventata un accessorio moda femminile: si può trovare una borsa folcloristica decorata con sonagli e specchietti che ricorda le bardature dei cavalli dei carretti siciliani, o impreziosita con ricami e merletti, diventa una borsa da sera.
I fichidindia sono uno dei grandissimi simboli della Sicilia. Essi crescono ovunque: nei fianchi dei dirupi, nei giardini, nei tetti delle case abbandonate, ai lati delle strade … Il suo frutto (maturo da fine Agosto) è buonissimo e molto amato dai siciliani che ci fanno anche rosoli e la mostarda, un dolce tipicamente preparato in vasetti, con aggiunta di garofani, cannella e mandorle. Ma anche il gelo è molto apprezzato, una sorta di crema gelatinosa. I fichidindia furono importati dagli arabi durante la loro dominazione (IX-XI secolo).
(photo) Prickly pears in the hinterland of Sicily