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I ddu Santuzze

Mattunazze Maiolica
Opera unica

300,00

L'artista descrive l'opera

Santa Rosalia e Sant’Agata sono I ddu Santuzze (le due santuzze) più popolari in Sicilia, Patrone rispettivamente di  Palermo e  di Catania e che ci proteggono da tutti i  Mali.
Dimensione e peso si riferiscono ad ognuno dei mattoni.

 

Dettagli e dimensioni

Materiali: Maiolica
Dimensioni (cm): Altezza 26, Larghezza 13, Profondità 1.50
Peso (kg): 0.700
Creato manualmente in Sicilia

L'opera nella cultura siciliana

A cura della Governance di Sicilian Artisan Foundation

I Mattunazza (mattone di strada in italiano) sono mattoni devozionali che ritroviamo spesso tra i vicoli e dietro le porte che chiudpme le case siciliane, soprattutto di campagna, a mò di benedizione. Era usanza quando si costruiva una casa apporre uno di questi mattunazza all’esterno, prima di abitarla.

Sant’Agata è la patrona della città di Catania. La sua festa, che si svolge dal 3 al 5 Febbraio, è una delle piu pittoresche al mondo. Agata nacque nel III secolo, quando il mondo cristiano era sul punto di scalzare quello pagano. La bella giovane fu vittima delle attenzioni del governatore di Catania Quinziano ed al suo rifiuto fu martirizzata ed uccisa (5 Febbraio 251). Da allora divenne un’eroina sia per i cristiani che per i pagani. I cannalori, carri in legno con un grosso cero al centro che rappresentano le corporazioni delle arti e dei mestieri della città, vengono portati a spalla con una classica andatura danzante che ne permette un piu facile spostamento. Girano per tutte le vie della città al grido: “Tutti, devoti tutti! Viva Sant’Aita”

Santa Rosalia, a santuzza dei palermitani, è la patrona del capoluogo siciliano: Palermo. Nacque Rosa Sinibaldi, nel 1130, quando in Sicilia regnavano i Normanni, da una nobile famiglia imparentata con Re Ruggero II di Sicilia. Promessa in sposa al principe Baldovino, il giorno prima delle nozze ebbe una visione mistica e decise di prendere i voti rifugiandosi in un possedimento di famiglia, il bosco di Santo Stefano di Quisquina. Là visse 12 anni dentro una grotta documentando la propria scelta di vita con un’epigrafe latina scritta all’ingresso della grotta. Successivamente fece ritorno a Palermo dove si stabilì in un’altra grotta, in vetta al Monte Pellegrino, dove morì. Nel XVII secolo in questo luogo venne edificato il suo santuario, veneratissimo dai palermitani. Almeno una volta nella vita ogni palermitano intraprende la salita al santuario della santuzza.

(photo) Sicilians, 1800

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I ddu Santuzze

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