Focu d’amuri
€550,00
L'artista descrive l'opera
Focu d’amuri (fuoco d’amore in italiano) è il titolo di quest’opera. L’Etna, a “Muntagna di focu” come è conosciuta in siciliano, da sempre influenza la vita di noi siciliani. La si vede per prima se arrivi in Sicilia ed è l’ultima cosa che si vede quando si parte. Ci dà ricchezza e fertilità ma è da sempre anche fonte di terrore e preoccupazione dovuta alla sua forza distruttiva. Questo la rende degna di profondo rispetto, quasi al pari di un dio. Passione, calore ed energia, come un vulcano in eruzione, contraddistingue noi siciliani nel mondo. Realizzato in tela di cotone con acrilici. Pezzi Unici.
Dettagli e dimensioni
L'opera nella cultura siciliana
L’Etna, il vulcano piu alto d’Europa (3300 mt slm), domina imperiosa la parte orientale della Sicilia ma è talmente enorme che si vede fino a centinaia di chilometri di distanza. Uomini di tutte le epoche ne hanno scalato la cima a partire dal filosofo agrigentino Empedocle (V a.C.) che la leggenda vuole abbia finito la sua vita buttandovisi dentro. Il toponimo (Aitna) sembra derivare da qualche parola la cui etimologia, riconduce al significato “ardere”, “bruciare”. Per gli Arabi di Sicilia (IX-XI secolo) era una montagna alta due volte e la chiamarono Mons (monte) Gebel (montagna), due volte montagna; e fino al recente passato (ma anche oggi) i siciliani la chiamavano Mongibello. Ma il suo nome siciliano per eccellenza è: “a muntagna”. Essa ha dato lavoro ai nivalori (che raccoglievano la neve, la conservavano nelle grotte del vulcano e poi la vendevano nei paesi), ai carbonai, ai raccoglitori di Ginestra (ottima per i fornai).
(photo) Catania, view of the city and port at the foot of Mount Etna. Cathedral visible at center, 19th century