Cian ciane
€640,00
L'artista descrive l'opera
Da tempo volevo realizzare una coffa che simboleggiasse il folclore della mia terra: pon pon, specchietti, passamanerie coloratissime che rievocano nella mia mente l’immagine dei carretti siciliani trainati dai cavalli adornati con cian ciane nelle festività dei santi patroni che ho inserito nella mia opera. La curina è la parte più tenera della pianta di palma nana. Davanti rivestimento esterno in lycra metallizzata, dietro rivestimento esterno patchwork pizzo rebrodè e maglina con motivo tipico siciliano, rivestimento interno in raso rosso e pochette in maglina, manici corti rivestiti con nastro in velluto verde e tracolla regolabile. Fondo con piedini in metallo dorato, medaglione centrale con specchietto in metallo dorato, pietre acriliche con castone, pon pon in filo di cotone, passamaneria con cipolline e inserti vari in ottone.
Dettagli e dimensioni
L'opera nella cultura siciliana
La coffa siciliana è una cesta realizzata con l’intreccio della curina, il cuore della palma nana. Essa veniva usata per mettere la biada o crusca da dare al cavallo o all’asino, in questo caso si legava dai manici alla testa dell’animale. La coffa veniva usata anche dai contadini per la semina, mentre quella più grande, chiamata zimmili, veniva usata per trasportare il raccolto della giornata, o la legna da portare a casa, o addirittura vi si metteva dentro il bambino piccolo per tenerlo a caldo. Questo oggetto ci riporta verso metà del 1300 quando a regnare in Sicilia c’erano gli Aragonesi. Un certo Guglielmo Buccheri, un’eremita poi beatificato, era detto cuffitedda perché usava portare la coffa a tracolla. Oggi la coffa è diventata un accessorio moda femminile: si può trovare una borsa folcloristica decorata con sonagli e specchietti che ricorda le bardature dei cavalli dei carretti siciliani, o impreziosita con ricami e merletti, diventa una borsa da sera.
(photo) Sicilian women making coffa sat outside a house, in a small village in the inland of Sicily, 1950