A muntagna e i ficurinia
€230,00
L'artista descrive l'opera
A muntagna (come viene chiamata l’Etna dai siciliani) e i ficurinia (la montagna ed i fichidindia in italiano) sono due elementi inseparabili nella visione di un siciliano. Stola o elemento di arredo, scegli tu come farla vivere. Come stola la indossi, come pannello decorativo, la si porta da un corniciaio per farla intelaiare e creare il tuo pannello decorativo. La peculiarità, dei tessuti dipinti a Batik è che il dritto e il rovescio sono uguali. Seta pura dipinta a mano con tecnica Batik, colori eco friendly indelebili all’acqua e alla luce. Lavare a secco.
Dettagli e dimensioni
Spedizioni e resi
L'opera nella cultura siciliana
L’OPERA D’ARTE NELLA CULTURA SICILIANA La coltivazione dei bachi di seta in Sicilia, ovvero dell’albero di gelso, ha origini antichissime in Sicilia, risalente addirittura al periodo arabo (IX secolo). Fu una delle attività piu redditizie per la Sicilia, addirittura fece concorrenza alla produzione cinese e diede vita ad uno stile proprio: “la seta alla siciliana”. Essa vide il suo apice verzo il 1600 con Messina che divenne una delle capitali mondiali per la produzione della seta, che veniva utilizzata soprattutto per la produzione di abiti preziosi, velluti e tessuti utilizzati per i paramenti sacri. Famiglie, monaci e monache erano intenti alla coltivazione del baco che produceva la preziosa seta. Se ne ricavavano matasse che venivano spesso colorate (per esempio il colore porpora era molto richiesto dai ricchi) ed esportate attraverso Galee che partivano dallo Stretto di Messina. Lentamente questa attività decadde, fino a scomparire del tutto nel dopoguerra.
L’Etna, il vulcano piu alto d’Europa (3300 mt slm), domina imperiosa la parte orientale della Sicilia ma è talmente enorme che si vede fino a centinaia di chilometri di distanza. Uomini di tutte le epoche ne hanno scalato la cima a partire dal filosofo agrigentino Empedocle (V a.C.) che la leggenda vuole abbia finito la sua vita buttandovisi dentro. Il toponimo (Aitna) sembra derivare da qualche parola la cui etimologia, riconduce al significato “ardere”, “bruciare”. Per gli Arabi di Sicilia (IX-XI secolo) era una montagna alta due volte e la chiamarono Mons (monte) Gebel (montagna), due volte montagna; e fino al recente passato (ma anche oggi) i siciliani la chiamavano Mongibello. Ma il suo nome siciliano per eccellenza è: “a muntagna”. Essa ha dato lavoro ai nivalori (che raccoglievano la neve, la conservavano nelle grotte del vulcano e poi la vendevano nei paesi), ai carbonai, ai raccoglitori di Ginestra (ottima per i fornai).
I fichidindia sono uno dei grandissimi simboli della Sicilia. Essi crescono ovunque: nei fianchi dei dirupi, nei giardini, nei tetti delle case abbandonate, ai lati delle strade … Il suo frutto (maturo da fine Agosto) è buonissimo e molto amato dai siciliani che ci fanno anche rosoli e la mostarda, un dolce tipicamente preparato in vasetti, con aggiunta di garofani, cannella e mandorle. Ma anche il gelo è molto apprezzato, una sorta di crema gelatinosa. I fichidindia furono importati dagli arabi durante la loro dominazione (IX-XI secolo).
(photo) Sicilian women working silk